Amsterdam: appunti di viaggio.
E’ stata la prima assoluta per Amsterdam e l’Olanda, ma l’ultima, e non ultima, di una lunga serie di viaggi.
Gita molto costruttiva e in piccola parte emozionante e un po’ movimentata.
E’ stato anche il mio secondo volo in aereo, e poi ho usato tanti tram, treni compresi ed anche il battello.
Sono state giornate liete e intense oltre che di bel tempo.
Sensazioni positive?
Soprattutto non mi aspettavo una città tranquilla e accogliente, in parte frenetica ma non caotica, costituita da una grande piazza, molta acqua, tanti ponti, molti edifici tanto alti quanto imponenti di diversa rilevanza e parecchi vicoli che intrecciano e incrociano di qua e di là: dà quasi l’idea di una città fortezza e allo stesso tempo un luogo di vacanza o rifugio, se non di vita.
Il quartiere residenziale dove ho alloggiato mi pare già una città in sé di primo acchito, con i suoi palazzi all’apparenza identici, ogni vicolo laterale di passaggio che affiancava la strada principale.
Il viaggio sul fiume principale in battello all’interno del quale le stanze somigliavano a quelle di un vagone/ristorante di un treno della metà del novecento e non v’erano ausili acustici per sapere quantomeno la storia della città.
Il paesaggio dei mulini e del verde incontaminato è stato il luogo che mi ha affascinato di più, sia per l’imponenza del posto sia per la curiosità di sapere come e quante persone servivano per mandare avanti un mulino.
Poi il quartiere a luci rosse.
In quattro giorni abbiamo fatto il giro dei locali anche di provenienza straniera, ma la colazione, in particolar modo sempre nello stesso locale dove abbondava il salato, è stata di gran lunga una novità.
Amsterdam in realtà è la quinta capitale in assoluto che visito dopo Vienna, Praga, Parigi e più recentemente Budapest, e la quarta città fuori dall’Italia, una delle poche ad avermi colpito positivamente.
Mi è piaciuto molto il modo di vestire della gente qui, apparentemente con abbigliamento da passeggio leggero e comodo.
Spero un giorno di ritornarci per vedere i vari musei.
Tiberio Pivetta