Formazione con i Vigili del Fuoco di Pordenone - Evento sismico
La Fondazione

Sicurezza e Autonomia in situazione di evento sismico

Un terremoto provoca pericolo, insicurezza, e la corretta gestione di azioni ed emozioni fa la differenza. Le persone dei progetti di Vita Indipendente vivono in appartamenti dislocati nel centro urbano di Pordenone, alcuni anche all’ottavo piano.

Ci siamo chiesti:

  • Come si comporterebbero nel caso di una forte scossa di terremoto?
  • Quali supporti possono facilitarli nell’affrontare una tale situazione di pericolo?
  • Sanno raggiungere in sicurezza l’area di raccolta? E una volta raggiunta, sanno cosa fare?
  • Il sistema dei soccorsi e in grado di relazionarsi con loro? Sa riconoscerne le esigenze?
  • Come informare i soccorsi di eventuali patologie non visibili o terapie farmacologiche necessarie?

Per rispondere a queste domande noi della Fondazione Down FVG e la consulente Julia Bomben, in collaborazione con il corpo dei Vigili del Fuoco e la Protezione Civile di Pordenone, abbiamo sviluppato il progetto “Sicurezza e Autonomia in situazione di evento sismico”.

Quali obiettivi?

  1. Individuare le zone sicure dove ripararsi durante la scossa.
  2. Riconoscere le situazioni di potenziale pericolo dentro e fuori l’abitazione.
  3. Dotarsi di un caschetto e di uno zainetto con l’occorrente per la gestione delle prime fasi dell’emergenza.
  4. Padroneggiare le tecniche di evacuazione verso l’area di raccolta.
  5. Comunicare ai soccorsi le proprie generalità e i bisogni primari.
  6. Formare la Protezione Civile nella relazione con persone con disabilità intellettiva.

Nella pratica abbiamo previsto:

  • 3 incontri formativi per ognuna delle 4 Case Satellite coinvolte a cui hanno partecipato i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Pordenone ed i volontari della Protezione Civile del Comune di Pordenone.
  • 1 simulazione diurna affiancati da un educatore che prevede l’abbandono dell’abitazione e il raggiungimento dell’area di attesa.
  • 1 simulazione notturna senza affiancamento ma con l’educatore che osserva da lontano.

 

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